Il trauma evolutivo nei bambini

Disturbi dell'infanzia
Immagine delle ginestre

Il trauma in età infantile

Il trauma evolutivo non corrisponde al Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS), caratteristico dell’età adulta. È, invece, una condizione che deriva da condizioni di perdita, sofferenza e abuso verificatesi in età infantile.

Un trauma psicologico in un bambino può svilupparsi a causa di:

  • attacchi alla sua integrità fisica e/o psichica,
  • gravi conflitti nella coppia genitoriale,
  • la mancanza di sintonizzazione emozionale nell’infanzia,
  • significativi cambiamenti di vita,
  • gravi alterazioni nell’accudimento (incuria, ipercura e discuria),
  • situazioni di stress emotivo legata alla perdita di una figura di riferimento significativa.

Le Esperienze Sfavorevoli Infantili (ESI)

Felitti (1998) introduce il concetto di Esperienze sfavorevoli infantili che rappresentano l’insieme di situazioni vissute in età infantile che possono essere considerate “sfavorevoli” rispetto ad un percorso evolutivo ideale.

Si tratta di esperienze:

  • dirette, come l’abuso, il maltrattamento fisico e psicologico e le patologie delle cure;
  • indirette, come la violenza assistita o le manifestazioni patologiche dei genitori (tossicodipendenza, alcolismo, malattie psichiatriche).

L'età fa una certa differenza

Nonostante non si possa mai parlare di “determinismo”, si riconosce l’importanza dell’età quando si affronta il tema del trauma. Ad esempio, se esso si verifica nel primo anno di vita può interferire sulla sua tipologia di attaccamento.

Inoltre, più un bambino è piccolo quando esperisce un trauma, più sarà difficile per lui acquisire una sensazione di sicurezza e protezione.

Infine, cosa di estrema rilevanza, bisogna ricordare che un trauma in età adulta intacca delle strutture di personalità già stabili e formate, mentre, in età infantile, questo/i avvenimento/i rischia/no di deformare la personalità dell’individuo. 

I tipi di trauma

Quando si parla di trauma spesso si pensa ad un evento, singolo, che sconvolge la vita di una persona. In realtà, questa è solo una delle due possibilità. E’ proprio la seconda possibilità, quella meno conosciuta, a riscontrarsi maggiormente nell’età infantile.

A tal proposito, Lenore Terr (1995) distingue due tipologie di trauma:

  1. Tipo 1 o trauma da evento singolo: si riscontra in  condizioni particolari, quando la persona è esposta ad un evento circoscritto e improvviso dalla forte valenza minacciosa. E’ proprio questa tipologia di trauma che può portare allo sviluppo di  DPTS o di altre patologie;
  2. Tipo 2 o trauma ripetitivo e complesso: si riscontra quando le violenze – anche e soprattutto quelle psicologiche –  sono continuative e ripetute. 

Come nel caso del trauma di tipo 1, anche il trauma complesso predispone l’individuo allo sviluppo di patologie post-traumatiche. Tuttavia, la ripetizione dei traumi interferisce con la formazione tipica della personalità. Essa si sviluppa in un ambiente violento dove gran parte dell’energia mentale è rivolta verso la sopravvivenza e la difesa dal pericolo. Per questa ragione, il trauma di tipo 2 porta l’individuo a sostenere uno sviluppo personologico disarmonico e lo predispone a sviluppare psicopatologie.

Cosa fare?

Il trauma in età infantile non solo rischia di generare problemi di natura psicologica ma anche patologie di natura fisica. Si tratta di una questione che deve essere affrontata con coscienza e consapevolezza.

Un bambino deprivato delle sue cure e ignorato potrebbe vivere queste manifestazioni come traumi (cumulativi). Un bambino che assiste a continui litigi tra genitori (verbali o fisici) potrebbe vivere questi eventi come traumatici.

Dunque, comprendere cosa è un Trauma (tipo 1) e cosa sono i traumi (tipo 2) è già un primo passo per affrontare il problema. Bisogna sempre agire affidandosi ai servizi sanitari, rivolgendosi a medici, psicologi e qualsiasi altra figura possa garantire al bambino, nonché al futuro adulto, una vita più serena.

Nel caso si voglia approfondire il tema si consiglia: La cura delle infanzie infelici di Luigi Cancrini e Il corpo accusa il colpo di Bessel Van der Kolk.

Bibliografia

  • Felitti, V. J., Anda, R. F., Nordenberg, D., Williamson, D. F., Spitz, A. M., Edwards, V., & Marks, J. S. (1998). Relationship of childhood abuse and household dysfunction to many of the leading causes of death in adults: The Adverse Childhood Experiences (ACE) Study. American journal of preventive medicine, 14(4), 245-258.
  • Terr, L. C. (1995). Childhood traumas. Psychotraumatology, 301-320.
  • Van der Kolk, B. (2020). Corpo accusa il colpo: Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Milano: Raffaello Cortina.
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